Pagina aggiornata il 21 Maggio, 2024
Nel corso dell’evento, Alberto Carpinieri (Presidente INRiM) ha illustrato una relazione sulle reazioni piezonucleari, con la prospettiva di un futuro energetico senza radiazioni e scorie.
Oggi (4 maggio 2012), presso il Politecnico di Torino, si è svolto l’appuntamento” durante la conferenza internazionale “L’atomo inesplorato. Il potenziale nascosto della ricerca d’avanguardia sulla tecnologia nucleare“.
Le reazioni piezonucleari sono legate ai fenomeni di fissione, la separazione dei nuclei di elementi leggeri, e producono energia senza emissione di raggi gamma e senza scorie radioattive.
Tra l’altro, scoprire tali fenomeni sottoterra potrebbe fornire utili informazioni sui movimenti delle placche tettoniche, e quindi sui terremoti. Anche con diversi giorni di anticipo.
Le ripercussioni, in diversi campi, porterebbero inoltre ad avere notevoli vantaggi. Come nel caso della valutazione della quantità di carbonio nell’atmosfera, un utile indicatore per studiare la situazione relativa all’inquinamento.
Le ricerche al CNR di Roma, da parte dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica e il Politecnico di Torino, hanno fornito preziose informazioni.
Dalle rocce granitiche e basaltiche si sono riscontrate delle emissioni di neutroni, di vari ordini di grandezza, più alte di quelle solitamente rilevate.
La relazione si è poi spostata su un altro aspetto interessante, le origini della vitta sulla Terra. Le reazioni piezonucleari, tra i 3,8 e i 2,5 miliardi di anni fa, hanno agevolato la divisione degli atomi di alcuni elementi, i quali hanno poi dato origine ad altri elementi più leggeri (ferro, numero atomico “26”, divisibile in due atomi di alluminio, con numero atomico “13”).
La stessa sorte è toccata ad altri elementi.
Parte del magnesio è diventata carbonio (numeri atomici: carbonio “6”, magnesio “12”), influenzando così la composizione dell’atmosfera, con l’immissione di biossido di carbonio (CO₂) e metano (CH4).
Nel frattempo, il calcio ha portato alla creazione degli oceani, grazie alla frattura delle rocce calcaree (calcio con numero atomico “20”, diviso in due molecole d’acqua H₂0, le quali hanno, ognuna, un numero di protoni pari a “10”).
Così il cloruro di sodio, il sale più abbondante disciolto nell’acqua dei mari, sembra provenire dalla scissione del nichel (numero atomico “28”, mentre NaCl è composto da Sodio “11” e Cloro “17”).
A livello biologico le reazioni piezonucleari potrebbero spiegare anche il meccanismo che regola la cosiddetta pompa sodio-potassio, necessaria per il controllo del volume cellulare e per la trasmissione dei segnali elettrici all’interno del corpo umano.
In questo caso gli ioni di potassio e di sodio sarebbero soggetti a un passaggio attraverso la membrana, ma si verificherebbe anche una reazione tale per cui il potassio presente all’interno della cellula esce da essa rilasciando un atomo di ossigeno, mentre il sodio entra nella cellula e si trasforma in potassio fondendosi con lo stesso atomo di ossigeno (potassio, numero atomico “19”, sodio “11”, ossigeno “8”).
L’intervento del Professor Carpinteri ha avuto quindi un duplice obiettivo:
- evidenziare la presenza di solide prove sperimentali in favore delle reazioni piezonucleari, che potranno essere confermate da ulteriori studi indipendenti
- sostenere la possibilità di applicare queste reazioni in alcuni settori chiave sia della ricerca (geologia e biologia) sia della tecnica (previsione dei terremoti, accelerazione del decadimento delle scorie radioattive e, soprattutto, produzione di energia pulita e a basso costo).
Per maggiori informazioni segnaliamo il sito web ufficiale dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM): www.inrim.it.
Commenti dei Lettori
- Alberto
Sembra un testo di fantascienza. Non vi è nulla che abbia un senso fisico, in questo articolo. Un fisico nucleare.
Per Alberto
Salve, il presente articolo è un comunicato dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica - Un chimico fisico
..assolutamente d’accordo con Alberto! Questo “articolo” non sarebbe pubblicabile nemmeno su Focus!!
Per Un chimico fisico
Come scritto sopra è un comunicato dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica.
Sarebbe più costruttivo commentare segnalando qualche esempio di errata affermazione, invece di fare una critica così generica che non porta da nessuna parte.
Dopodiché il testo non vuole apparire come un compendio di fisica nucleare, ma un sunto per il pubblico interessato, circa la giornata di studio “L’atomo inesplorato”.
Buon proseguimento.
Segue precedente articolo del 16 aprile 2011
Nucleare pulito, possibile? Fissioni di elementi non-radioattivi
Il nucleare pulito proveniente da minerali comuni e non radioattivi. Alternativa alla fusione nucleare? Quale futuro per le cosiddette reazioni piezonucleari?
Le fissioni di elementi non-radioattivi e relativamente leggeri (dal Ferro in giù), che si scindono in elementi inerti ancora più leggeri, senza emissione di raggi gamma né di scorie radioattive, è una realtà.
Le reazioni piezonucleari, come ricorda la radice greca della parola, sono indotte da onde di pressione, sia nei liquidi che nei solidi.
Frutto della ricerca italiana, le prime esperienze sui liquidi sono state condotte presso il CNR di Roma, utilizzando soluzioni acquose di sali ferrosi sollecitate da ultrasuoni, mentre quelle sui solidi sono state condotte al Politecnico di Torino, utilizzando rocce granitiche o basaltiche sollecitate in compressione e portate a frattura fragile. Per queste ultime, la collaborazione con ricercatori di INFN (Istituto Nazionale Fisica Nucleare) e INRIM (Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica) è risultata decisiva.
Scopo del convegno è stato quello di ripercorrere il cammino scientifico che ha condotto a tale nuovo tipo di reazioni ma anche di valutare se potrà costituire una valida alternativa alla fusione nucleare.
Se queste reazioni possono avvenire in un laboratorio (rilevate tramite la recentissima tecnica spettroscopica EDS), ove le pressioni e le temperature, ma soprattutto le masse in gioco, sono di gran lunga inferiori a quelle presenti negli strati profondi della crosta terrestre, a maggior ragione esse avverranno in quest’ultima, innescate da fenomeni di frattura e frantumazione di origine sismica e tettonica.
D’altra parte durante terremoti anche di media magnitudo si possono rilevare flussi neutronici sino a 12 volte il fondo naturale.
Ciò che può risultare più sorprendente è che freddi e semplici calcoli dimostrino come l’eccesso di calcio sia diventato l’acqua degli oceani, così come l’eccesso di magnesio sia diventato il carbonio delle atmosfere prototerrestri.
Nello stesso modo, anche il cloruro di sodio (Sodio = 11, Cloro = 17) sembra provenire dalla scissione del Nichel (28). Ferro e Nichel si stanno infatti “estinguendo”, in particolare negli oceani.
Se confermati da altri laboratori, questi risultati rappresenteranno una rilevante scoperta scientifica, del tutto trasversale e interdisciplinare.
La sua importanza risiede nel fatto che essa fornisce una spiegazione a molti fenomeni naturali ancora inspiegati.
Per quanto riguarda invece le applicazioni, se ne prevedono di molti e svariati tipi, ma quelle riguardanti la previsione dei terremoti, lo studio dell’inquinamento da Carbonio, l’accelerazione del decadimento delle scorie radioattive, e persino una eventuale produzione di energia pulita, appaiono del tutto possibili, se supportate da una ricerca scientifica adeguata.