Pagina aggiornata il 3 Giugno, 2024
Questo è sicuramente uno di quei casi in cui viene a galla il livello di educazione e rispetto raggiunto nel tempo da una persona. Per di più da qualcuno che, per mestiere, fornisce un servizio privato rivolto al pubblico.
L’episodio riguarda Luca Pancalli, tra i vertici del Comitato Paralimpico, e un tassista di Torino. Il primo, avendo bisogno di un taxi ne ha chiamato uno. L’autista della Seat Altea bianca, però, non ha voluto caricare il passeggero con un netto rifiuto, motivato dal:
Io non trasporto carrozzine.
(Il tassista)
Una brutta risposta da persona maleducata, questo è fuor di dubbio. Nei confronti, poi, di una persona che, purtroppo, spesso deve subire situazioni del genere, a causa della sua non perfetta capacità motoria.
Oltretutto, nel regolamento dei taxi dovrebbe esistere un articolo che prevede questo tipo di servizio: “servizio accessibile a tutti i soggetti portatori di handicap“, con trasporto carrozzina gratuito.
Chi rappresenta la categoria dei tassisti si dice stupefatto dell’accaduto e promette di indagare sul caso. Viene anche fatto un appello ai clienti, invitati a segnalare il numero di quei taxi che non sono all’altezza del servizio offerto (ufficio in via Meucci 4, a Torino).
Anche la Codacons entra nel merito, chiedendo l’immediata revoca della licenza del tassista responsabile di tale grave gesto, e sottolineando che:
Non bastano le scuse della città e dei tassisti.
(Parole del presidente Codacons, Carlo Rienzi)
Poi fa un appello al Sindaco Fassino, invitandolo ad intervenire in prima persona, in rappresentanza del Comune. In caso contrario la stessa Codacons agirà per vie legali in difesa della categoria disabili.
Aggiornamento
Pare che alla fonte di tutto vi sia stato un equivoco. Il tassista sembra non aver rifiutato il passaggio alla persona con disabilità, ma non abbia in parte accettato i buoni taxi presentati. La vicenda non è stata chiarita fino in fondo.