Pagina aggiornata il 29 Aprile, 2024
Prima di fornire le informazioni utili per visitare il Museo Grande Torino, a Grugliasco, alle porte della città (con orari d’apertura, prezzi dei biglietti) vogliamo fare un breve cenno storico.
A livello sportivo, parlando nello specifico di calcio, Torino ha sempre interpretato un ruolo da protagonista in Italia e all’estero.
I più giovani sono abituati alle imprese della sponda bianconera, ma quelli un po’ più grandi e coloro che hanno avuto comunque l’occasione d’informarsi, sanno che la storia, un tempo, era colorata al 100% di granata.
Sommario
Come nacque il “Grande Torino”
Tutto iniziò nel 1939, prima della seconda guerra mondiale, all’epoca di Mussolini. Ferruccio Novo divenne il presidente del Toro, o come molti lo chiamavano, il “presidentissimo“.
Con lui cominciò la ristrutturazione societaria che portò a quel meraviglioso sogno, divenuto poi realtà, ammirato in tutto il mondo: il Grande Torino.
Fu confermato come allenatore Ernest Egri Erbstein. Ma in quel periodo (negli anni del fascismo e della guerra) il tecnico, ungherese, dovette fuggire, aiutato dal presidente e ripiegò in Ungheria. Terminato il conflitto mondiale raggiunse di nuovo l’Italia e tornò a Torino per continuare la costruzione della squadra.
Solo questo preambolo dovrebbe già instaurare nei nostri pensieri l’idea di una forza fuori dal comune, presente fin dall’inizio.
Durante gli anni della guerra, il Toro cercava comunque di muovere i primi passi. Tra i primi talenti, nel campionato 1939-40, esordì un diciannovenne destinato a calpestare importanti palcoscenici, Franco Ossola, varesino del 1921. Anno dopo anno, seguirono diversi acquisti fondamentali per la rosa. Alcuni giocatori già affermati, altri ancora da sbocciare, finché venne realizzato il Grande Torino:
Bacigalupo, Gabetto, Mazzola (il capitano), A. Ballarin, Grava, Menti, D. Ballarin, Grezar, Operto, Bongiorni, Loik, Ossola, Castigliano, Maroso, Rigamonti, Fadini, Martelli, Schubert.
Questi gli invincibili che caddero il 4 maggio 1949 presso la Basilica di Superga (leggi informazioni sulla Commemorazione annuale). I calciatori che vinsero cinque scudetti consecutivi, che contribuirono alla formazione della Nazionale con dieci giocatori su undici, che stupirono appassionati di calcio di ogni nazione e che solo il fato riuscì a fermare.
Un ricordo, una leggenda, un esempio di sportività e amore per il pallone. Una bella storia torinese e italiana che rivive oggi in un museo, assolutamente da visitare, a prescindere dai colori della propria squadra.
Il Museo del Grande Torino
Il Museo dedicato al Grande Torino ha trovato sede presso Villa Claretta Assandri, in via La Salle 87 a Grugliasco (alle porte di Torino). L’esposizione è a cura dell’Associazione Memoria Storica Granata: Giampaolo Muliari e Domenico Beccaria.
Giorni e orari di apertura (aggiornati al 2024)
Sabato, dalle 14 alle 19*
Domenica, dalle 10 alle 19*
*(Ultimo ingresso alle ore 17.30)
Biglietti d’ingresso al museo
5 euro per tutti, mentre è gratuito per i bambini sotto i 10 anni e per i possessori della tessera musei Torino e Piemonte. Consigliata la prenotazione.
Informazioni
Scrivere via email all’indirizzo info@museodeltoro.it (oppure volontari@museodeltoro.it), telefonare al numero 339.3370426 (Roberto, ore 09-12 e 15-18).
Prenotazioni via telefono e via email. Notizie online su museodeltoro.it.
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