Alberto Cirio ha trasmesso ieri sera, in diretta Facebook dalla sua pagina ufficiale, un video per fare un po’ il punto della situazione.
Essendo risultato positivo al test del Covid19 (il nuovo Coronavirus), ha comunicato il suo messaggio da casa, ad Alba, da dove, tra l’altro, ha anche fatto la prima giunta virtuale con Skype, per prendere alcune decisioni importanti.
“Ci siamo svegliati in un Piemonte diverso, unificato con tutte le altre zone d’Italia. Si tratta di misure rigorose che aiutano a limitare il contatto e quindi il rischio di contagio“
Parlando con Roma, Cirio, ha sottolineato la necessità di provvedimenti severi fin da subito. Ha perciò accolto volentieri il decreto governativo del 10 marzo.
Come sottolineato in precedenza, ci si può muovere in tre casi differenti, con autocertificazione: motivi di lavoro, di salute, di necessità.
“Si può andare al parco, a prendere il caffè? Certo, ma se il decreto si chiama “Io resto a casa“, al parco, a prendere il caffè, ci si va in un altro momento. Cerchiamo di essere responsabili, usciamo solo per necessità, come ad esempio fare la spesa alimentare. Evitiamo corse al supermercato come è accaduto nella notte in alcuni grandi centri commerciali. I supermercati rimangono aperti, non c’è pericolo di rimanere senza cibo, gli scaffali non saranno vuoti perché le merci circolano regolarmente“.
Gli spostamenti da un Comune all’altro, per lavoro, sono consentiti ovviamente, negli orari previsti dalla propria occupazione.
I bar, i pub, i ristoranti seguono l’orario imposto: dalle 06 alle 18. Tutti locali devono limitarsi alla ristorazione, alla somministrazione di cibo, bevande, non sono ammesse altre attività come ad esempio musica dal vivo, riunioni, attività ludiche… l’apertura è finalizzata alla necessità basilare dei clienti.
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Parrucchieri, centri estetici: su queste attività non c’è ancora chiarezza, il Presidente della Regione ha perciò chiesto chiarimenti al Governo.
Mercati: si sta ancora discutendo. Concedere solo il settore alimentare? Anche il resto rispettando le distanze? Si attende risposta dal ministero.
“Stiamo parlando di una cosa seria. Il numero dei contagi sta aumentando in Piemonte“.
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C’è anche un dibattito aperto sulla possibilità di bloccare tutte le attività, anche quelle economiche. A proporlo, soprattutto, Fontana, presidente della Lombardia.
“Io per abitudine e per regola che ci siamo dati in Piemonte ho trasmesso questa riflessione al comitato scientifico, ai medici, all’unità di crisi, i quali ci daranno dati, indicazioni su eventuali effetti delle direttive. Seguiremo un criterio scientifico, senza lasciarci prendere dall’emotività del momento“.
“Questa battaglia la vinciamo soltanto se la combattiamo tutti insieme. Seguiamo le regole, che ci cambieranno la vita per alcune settimane, ma che ci permetteranno di essere in grado di ripartire“.