Esiste un farmaco, chiamato Favipiravir (noto anche come Avigan) e utilizzato in Giappone dal 2014, che sta facendo “impazzire” il web, o meglio sta illudendo tantissimi italiani che ora credono sia la soluzione per uscire dall’epidemia del Covid-19, il nuovo Coronavirus.
Un po’ grazie ad un video, divenuto in poco tempo virale (termine infelice nell’attuale situazione), creato e diffuso da un ragazzo romano che attualmente si trova in Giappone e un po’ per i vari media che hanno preso la palla al balzo per cavalcare l’onda sulle speranze della gente.
Cosa dice il ragazzo? Che in Giappone vi sono pochi casi perché usano una medicina che sconfigge il virus, l’Avigan.
A parte il fatto che non presenta alcuna fonte se non la ripresa di una piazza dove ci sono persone che camminano come niente fosse (e già qui… ), come a dire “Vedete? Qui hanno risolto con l’Avigan, in Italia stanno nascondendo la verità“.
Si tratta di una bufala? O di un complotto per nascondere la verità?
Quando si guarda un video del genere, la prima cosa da fare dovrebbe essere quella di indagare per scoprire se sia credibile, e non condividere ad occhi chiusi. Basta poco, il web ci viene in aiuto se noi lo utilizziamo nel modo giusto.
La prima notizia che si trova è che il Giappone non utilizza tale farmaco, perché l’ha provato su 70-80 persone (pochine per un utilizzo su larga scala) e ha comunque riscontrato pochi risultati: qualche lieve effetto su persone con leggeri sintomi, nulla negli altri pazienti. Uno dirà, allora usiamolo sui primi. Già, peccato che abbia seri effetti collaterali, dalle malformazioni dei feti in donne in gravidanza alle manie depressive che possono portare al suicidio.
Lo stesso Ministro della Salute giapponese ammette che non è efficace.
La Corea del Sud non l’ha voluto per la sua inefficacia e i rischi correlati.
L’AIFA ricorda che non è autorizzato in Europa e neanche negli Stati Uniti. Inoltre, gli studi fatti finora non sono attendibili poiché non sono state seguite le tradizionali procedure per approvare un farmaco su larga scala. Quindi una specie di salto nel buio, dove le conseguenze potrebbero essere superiori ai benefici.
Verrà comunque preso in considerazione, come tanti farmaci già utilizzati per altre patologie simili, con una necessaria sperimentazione (il responso finale, tuttavia, potrebbe arrivare ad epidemia conclusa).
Servono dati scientifici attendibili prima di diffondere medicine e false speranze. Media e politici stanno ora assecondando la volontà popolare, a sua volta basata su un video di Facebook e siti web non estranei a bufale e fake-news.
Esistono già moltissimi studi sul nuovo Coronavirus, anche in Italia con promettenti primi risultati. Equipe mediche di tutto il mondo sono al lavoro per trovare una cura e un vaccino. Purtroppo ci vorrà tempo, il miracolo in questi casi non lo si può aspettare.
Investiamo tempo e denaro per strade più convincenti.
Perché in Giappone ci sono pochi casi di Covid-19, Coronavirus?
Tante le ipotesi. Una su tutte riguarda i pochissimi test (tamponi) eseguiti: pur avendo una popolazione doppia rispetto alla Corea del Sud, ha effettuato solo il 5% dei test. Un’altro motivo potrebbe essere legato alla paura di diffondere panico in vista delle Olimpiadi del 2020 (ormai a serio rischio). Poi questo è il periodo della fioritura dei ciliegi, evento particolarmente sentito dai giapponesi, che non vi rinuncerebbero facilmente. Infine, in Giappone, le persone sono molto attente all’igiene, utilizzavano mascherine anche prima dell’epidemia, si salutano a distanza con l’inchino, hanno rispetto per gli altri e quindi non si sognerebbero mai di starnutire “nell’aere” o tossire in modo scomposto, spargendo microbi a destra e a manca.
Nelle prossime settimane si capirà meglio la situazione giapponese.