Pagina aggiornata il 2 Aprile, 2020
Aggiornamento: arrivata l’ufficialità dal Governo. Le attuali direttive straordinarie sono state prorogate fino al 13 aprile, giorno di Pasquetta.
Da qualche giorno iniziano a vedersi i primi risultati delle misure restrittive adottate sul territorio italiano e, in particolare, nella nostra regione.
Il Piemonte è partito “zoppo” ma è riuscito in poco tempo a recuperare il terreno perso inizialmente.
Pensiamo alla scarsità di posti letto per i pazienti affetti da Covid-19, che man mano crescevano di numero e poi, alla recente inaugurazione dell’ospedale di Verduno nel cuneese, operativo da ieri. E ancora, al via libera dato dal Governo per trasformare le OGR (Officine Grandi Riparazioni) di Torino in un ospedale da 100 posti.
Il Presidente Alberto Cirio, a tal proposito, ha detto: “Eravamo la penultima Regione italiana per posti in terapia intensiva in rapporto al numero di abitanti, oggi siamo la seconda. Il sistema sanitario piemontese si sta ingegnando […]. Nella gravità il sistema ha risposto, perché con persone di valore abbiamo una sanità di valore“.
Ora che i dati sembrano indicarci la fine del tunnel Coronavirus, si deve agire con cautela e non lasciarsi troppo trasportare dal calo degli incrementi giornalieri di casi positivi. Per questo motivo continueremo su questa strada, prorogando nel tempo (oltre i 3 aprile) le attuali misure straordinarie in vigore in Piemonte.
Secondo la Regione Piemonte “la nuova scadenza potrebbe essere fissata al 14 o al 20 aprile“. Giovedì la risposta definitiva. A breve anche il Governo dovrebbe comunicare lo slittamento del termine almeno fino a dopo Pasqua.
Probabilmente, man mano che la situazione migliorerà, si tornerà gradualmente alla “normalità”, facendo comunque sempre attenzione. Ad esempio si potrà tornare ad uscire, a lavorare, rispettando sempre le distanze gli uni dagli altri e continuando a seguire le norme d’igiene. La gente continuerà ancora per un bel po’ ad indossare le mascherine e i guanti.
Il presidente Cirio ha poi parlato di misure per le famiglie in difficoltà, come ad esempio la fornitura di risorse per fare la spesa, alle persone che non hanno stipendi o redditi.
Inoltre si sta già pensando ad interventi per la ripresa dell’economia piemontese nei tre-quattro mesi successivi al blocco delle attività. In base alle misure che deciderà di prendere il Governo, la Regione sarà pronta ad integrarle con i propri mezzi.