Pagina aggiornata il 5 Febbraio, 2024
Ci siamo ormai abituati a vedere l’Italia come paese protagonista nei viaggi spaziali. Non solo per i grandi astronauti che la rappresentano, da Luca Parmitano a Samantha Cristoforetti, ma anche per l’enorme contributo della nostra industria aerospaziale, nella realizzazione dei moduli e delle sonde, ad esempio.
In questo settore Torino è una delle città protagoniste, grazie alla Thales Alenia, che negli anni ha saputo costruirsi un’ottima reputazione in ambito internazionale.
Proprio in questo mese, per la precisione il 14 ottobre 2020, è giunta la notizia di un’altra interessante opportunità per l’azienda di corso Marche. Anzi, due opportunità in un colpo solo.
L’apporto di Torino viene nuovamente richiesto per due missioni: il ritorno sulla Luna e il viaggio su Marte. Si tratta di grandi progetti che coinvolgono l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), l’ESA (Agenzia Spaziale Europea), la NASA (l’agenzia spaziale americana), JAXA (quella giapponese) e CSA (Canada).
Missione sulla Luna
Thales Alenia realizzerà due moduli: uno abitativo per gli astronauti (I-HAB, International Habitat) e uno per le comunicazioni e il rifornimento (Esprit). Sul primo è stato firmato un contratto di 327 milioni di Euro con l’ESA.
I due moduli rappresentano il contributo europeo per il Gateway, la futura stazione spaziale che orbiterà intorno alla Luna. Rientra nel progetto Artemis della Nasa, il cui obiettivo è quello di far tornare l’uomo sulla Luna entro il 2024. Vi partecipano Stati Uniti, Europa, Giappone e Canada.
Ogni paese si occupa di una parte della stazione. Gateway verrà assemblato nello spazio. Potrà ospitare massimo quattro astronauti per volta, per un periodo che va da 30 a 90 giorni. Lo studio della superficie lunare servirà anche per poter programmare al meglio una futura “discesa” dei primi esseri umani su Marte.
Missione su Marte
Per quanto riguarda il “Pianeta Rosso”, dopo aver già ottenuto la guida per le missioni ExoMars 2016 e 2022, Thales Alenia avrà il privilegio di costruire la sonda che permetterà ad alcuni dispositivi di atterrare su Marte, prelevare campioni dalla superficie e riportarli sulla Terra per analizzarli. Stiamo parlando della Missione Mars Sample Return, programmata entro il 2031.
Tutto questo avverrà in un complicatissimo puzzle di operazioni, dove ogni passaggio dovrà essere effettuato con la massima precisione. In gioco ci saranno l’ERO (Earth Return Orbiter), il MSR (Sample Retrieval Lander), il SFR (Sample Fetch Rover) e il MAV (Mars Ascent Vehicle).
In pratica il MSR raggiungerà il suolo di Marte, portandosi dietro il SFR e il MAV. Il rover SFR raccoglierà campioni prelevati dal rover Mars 2020 Perseverance (NASA) e li inserirà nel mini razzo MAV, il quale verrà lanciato nello spazio, in orbita attorno a Marte. A quel punto la sonda ERO, il cui lancio dalla Terra avverrà nel 2026, dovrà intercettare il MAV e prelevare i campioni del suolo marziano. Una volta immagazzinati dall’Earth Entry Vehicle, la sonda ERO tornerà a “casa” (in orbita terrestre) per rilasciare l’Earth Entry Vehicle.
Thales Alenia collaborerà allo sviluppo di ERO, elemento principale della missione. Il contratto prevede un compenso di 130 milioni di euro.
Thales Alenia Space
Una joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%).