In Italia si vota spesso e, nella maggior parte dei casi, i cittadini vengono “bombardati” mediaticamente, con tante informazioni, diverse settimane (se non mesi) prima.
Fanno eccezione i referendum, per i quali non sempre si riceve un’adeguata spiegazione, al fine di giungere ai seggi preparati.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, partendo dalle basi.
Il 12 giugno 2022, una domenica, gli italiani saranno chiamati alle urne per mettere una crocetta, su un “SI” o su un “NO”, in cinque schede relative a cinque quesiti referendari.
Da quest’anno si torna a votare in un’unica giornata, dalle 07.00 alle 23.00. Non più il lunedì, temporaneamente ripristinato durante il periodo della pandemia.
Si tratta di un referendum sulla Giustizia, di natura “abrogativa“. Cosa vuol dire? Significa che i quesiti riguardano leggi già esistenti e si chiede all’elettore se vuole “abrogare”, quindi annullare, tali leggi o porzioni/paragrafi di legge.
Votando “SI” vengono annullate le leggi o parti legge citate nel testo. Votando “NO” si lascia tutto com’è, la legge in questione rimane invariata.
Questione quorum: per ogni quesito, si raggiunge la validità se i voti raggiungono la quota del 50% + 1. Quindi, al di sotto di tale soglia la proposta soggetta a referendum non può essere approvata. Se il numero dei votanti raggiunge questo requisito, affinché si possa abrogare la legge, i “SI” devono rappresentare la maggioranza, ossia almeno il 50% + 1.
Spiegazione quesiti del Referendum abrogativo sulla Giustizia (2022):
Riportiamo di seguito giusto l’argomento principale dei quesiti e rimandiamo il lettore a fine pagina per il testo completo (sono molto lunghi, soprattutto il terzo).
- Il primo riguarda l’elezione dei membri del CSM (Consiglio Superiore della Magistratura). Si chiede di abolire il requisito delle firme di 25 colleghi per candidarsi. Con la vittoria del “SI” la candidatura sarebbe possibile anche senza firme.
- Il secondo riguarda la valutazione dei magistrati, la proposta è quella di allargare a soggetti esterni tale compito.
- Il terzo è sulla separazione delle carriere dei magistrati. L’abrogazione, in questo caso, renderebbe impossibile il passaggio da magistrato a pubblico ministero; mentre, al momento, è possibile rispettando una serie di norme e vincoli.
- Il quarto vuole limitare gli abusi della custodia cautelare. Questa è possibile in presenza di almeno uno dei tre casi:
– rischio di fuga
– inquinamento delle prove
– reiterazione del reato
Il “SI” al quesito serve a cancellare l’ultimo caso (la reiterazione). Con l’abrogazione la custodia cautelare sarebbe possibile solo con “rischio di fuga” e/o “inquinamento prove”. - L’ultimo riguarda l’abolizione del decreto Severino, sull’incandidabilità alle elezioni in caso di condanna definitiva per determinati reati.
Un bel grattacapo questo referendum! Speriamo di aver chiarito almeno qualche lecito dubbio degli elettori.
Veniamo ora alle schede elettorali (fac-simile) del Referendum:
Risorse
Per quanto riguarda i seggi elettorali ricordiamo che i compensi sono i seguenti: Presidente di seggio (282 euro), Scrutatori e Segretari (208 euro); per i seggi seggi speciali, rispettivamente, 90 e 61 euro.