Pagina aggiornata il 5 Febbraio, 2024
di Mauro Napoli
Iniziare questo pezzo tessendo le lodi e celebrando Alessandro Del Piero, il Capitano, mi parrebbe troppo scontato e facile. Ma poiché non credo di dover essere necessariamente originale, inizierò tessendo le lodi di Capitan Del Piero. Agli occhi più attenti fin dalle prime inquadrature non può sfuggire che per Del Piero si preannunci una serata fuori dal comune. Basta osservarlo mentre si scalda e mentre attende il fischio di inizio della gara sul dischetto del centrocampo.
Ben rasato, per nulla intimidito dal prestigio del Santiago Bernabeu sta sulla palla mostrando il petto e con un ghigno beffardo disegnato sul volto. Vigorosa stretta di mano a un Amauri ben più nervoso e scalpitante e si parte. I movimenti ci sono fin da subito, i tocchi arrivano, Del Piero è agile e fresco. Al 16° il primo capolavoro della serata: riceve palla da Marchionni a centrocampo, si gira, punta la porta e arrivato a 25 metri da Casillas prende la mira e di sinistro la piazza bassa nell’angolino sinistro. Gol. Juventus 1 Real Madrid 0. Andata a segno, la Juventus non molla l’osso; certo cede il campo ai bianchi di Spagna, lascia che siano loro a tenere il bandolo della matassa, ma attacca ogni palla e non rinuncia a ripartire in attacco. Del Piero resta un punto di riferimento in avanti per i compagni, Del Piero tiene palla e fa salire la squadra.
Nel secondo tempo il secondo capolavoro: è il 66°, Sissoko, una forza della natura questo maliano (o marziano?), conquista una punizione da 25 metri, il Capitano si incarica del tiro diretto; Casillas posiziona malissimo la barriera e il 10 bianconero lo colpisce proprio nell’angolo lasciato colpevolmente scoperto. Capolavoro balistico. Juventus 2 Real Madrid 0. All’86° il terzo capolavoro che ne avrebbe sancito il mito inarrivabile: riceve palla al limite dell’area da Iaquinta, subentrato pochi minuti prima a uno stremato Amauri, se la porta avanti con uno stop a seguire e con una torsione del busto impensabile, di sinistro, batte a rete cercando l’angolo opposto; Casilllas si distende ma non ci arriva, il pallone va a sfiorare il palo ed esce. Non è gol, ma che prodezza, ragazzi!
Non occorre molto altro per celebrare il campione bianconero che ieri sera ha fatto alzare il Bernabeu in piedi per un giusto tributo al momento della sua uscita dal campo. A quegli onorevoli applausi mi unisco anche io.
La partita è stata caratterizzata da un possesso palla predominante da parte dei Blancos, i quali, sotto di un gol dopo un quarto d’ora, nel primo tempo hanno sfiorato il pareggio al 23° con Sergio Ramos (alto il suo piattone al volo su cross dalla sinistra), e al 36° con un tiro alto sulla traversa di van Niestelroy. Nel secondo tempo la pressione si è fatta più intensa, tanto che la Juventus è stata costretta ad arretrare di parecchi metri, ma i brividi per Manninger non sono stati molti, se non alcuni cross radenti di Drente, uno dei quali finito sull’esterno della rete e un altro non bene agganciato da Higuain al 69°.
Il Real Madrid si è lamentato per alcune entrate ruvide di Chiellini e Legrottaglie su Raul e Van Niestelroy e per un mani del centrale pugliese su tiro del centravanti olandese. Bene ha fatto l’arbitro a non ravvisare nulla di irregolare, perché nulla vi era.
La Juventus comunque non è stata a guardare. Sebbene meno padrona del campo, ha ribattuto colpo su colpo e ogni volta in possesso della palla non ha lesinato le avanzate dei vari Nedved, Marchionni, Sissoko e Molinaro a supporto dello strepitoso Del Piero e dello scalpitante Amauri.
Una parola di riguardo mi pare doveroso spenderla per Cristian Molinaro. Anche questa sera il laterale campano ha offerto una prova più che convincente sia in fase difensiva, dove se la doveva vedere con il potente e pericoloso Sergio Ramos, sia in fase offensiva, allorché mai ha lasciato Pavel Nedved o chi si trovava dalla sua parte sfornito della sua assistenza.
E infine un riconoscimento va a fatto a Mister Claudio Ranieri. Finalmente il popolo bianconero vede la Juventus che si aspetta e che tutti amano, una squadra orgogliosa, mai doma, volitiva e con la qualità che trasforma una squadra mediocre in una grande squadra. Prima Roma ora Real Madrid.
Non so se per Ranieri si cominci a vedere l’aurora o il sole che sale; ma sicuramente il popolo juventino può trascorrere, ora, un magnifico momento.