Pagina aggiornata il 25 Aprile, 2023
Fin dall’inizio della “telenovela” fieristica, con tradimenti di editori e altri rimasti fedeli al “primo amore”, non era ben chiaro quale sarebbe stato il futuro piemontese del Salone del Libro.
Le grandi firme, le più importanti, avevano deciso di lasciare Torino per Milano, già pregustando un evento straordinario che avrebbe affossato le ventinove manifestazioni del Lingotto.
Tuttavia, come la storia insegna, a Torino non ci si abbatte mai. Ci si tira su le maniche e si lavora. E alla fine il lavoro, come si suol dire, paga.
Prima si è svolta la fiera di Milano, “Tempo di libri“, che alla fine ha chiuso, tra molti malumori, a circa 72.000 visitatori. Già questo dato risultava ben al di sotto degli standard piemontesi (nel 2016 il Salone del Libro aveva chiuso con 127.000 presenze), ma, la perdita di importanti editori, il doppione del capoluogo lombardo con data ravvicinata e, per di più, antecedente, potevano mettere in crisi l’intera organizzazione sabauda.
E quindi? Come è andata alla fine?
“Niente di che…”; Torino ha solo confermato il proprio dominio culturale e fatto valere la trentennale esperienza sul campo, doppiando letteralmente i numeri di Milano.
Il Salone del Libro di Torino, infatti, ha raggiunto e superato la soglia di 165.000 visitatori (oltre 140.000 al Lingotto e più di 25.000 per la versione “Off” del Salone, con gli eventi collaterali).
Non un semplice successo, ma viste le vicende dell’ultimo anno, uno straordinario traguardo. Ottimo lavoro da parte di organizzatori, enti locali, Comune e Regione.
Infine, come da tradizione, sono anche già state annunciate le date della nuova fiera del libro in programma nei prossimi mesi: Salone Internazionale del Libro – Torino.
Se Milano dovesse confermare l’evento nuovamente in primavera… beh, dovrà impegnarsi molto, ma molto di più.