Museo di Scienze Naturali a Torino. Patrimonio da scoprire

Per un lungo periodo, una delle più interessanti collezioni presenti in città, non è stata più accessibile al pubblico. La sua chiusura, resa necessaria in seguito ad un devastante incendio, aveva lasciato un importante vuoto culturale in città. Un vuoto che, dallo scorso anno, è stato ampiamente colmato.

Stiamo parlando del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino.

La chiusura del museo, resa necessaria (come anticipato poco fa) in seguito al grave incendio scoppiato nell’estate del 2013, aveva lasciato un vuoto nella proposta culturale torinese. Il MRSN non è solo un’esposizione di reperti, ma un luogo dove la scienza si racconta e si sperimenta, in grado di dialogare con un pubblico ampio: dai ricercatori agli studenti, dai bambini alle famiglie, fino agli appassionati di scienze naturali di tutte le età.

Con un investimento di 8,3 milioni di euro, la Regione Piemonte ha sostenuto un importante intervento di ristrutturazione e messa in sicurezza. Gli spazi sono stati rinnovati, resi più accoglienti e funzionali, per un’esperienza di visita al passo coi tempi e rispettosa delle esigenze di conservazione dei preziosi materiali custoditi.

Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino vanta una delle collezioni più ricche e articolate d’Italia, con oltre cinque milioni di reperti. Si va dai fossili di antichi organismi marini ai minerali provenienti da ogni parte del mondo, fino agli animali tassidermizzati (impagliati) che raccontano la biodiversità di ieri e di oggi.

Il simbolo stesso del museo, l’elefante Fritz, ne è un esempio: un esemplare imponente, che dal 1827 affascina generazioni di visitatori e che oggi torna a fare da mascotte in questa nuova fase della vita del MRSN.

Ma le collezioni non si limitano agli oggetti in esposizione permanente. Il museo conserva infatti un vasto patrimonio di materiali a disposizione della comunità scientifica internazionale: insetti rari, erbari storici, reperti geologici e paleontologici, scheletri di vertebrati. Sono tesori che contribuiscono alla ricerca e alla conoscenza, fondamentali per lo studio dell’evoluzione della vita sul nostro pianeta e per la comprensione degli attuali fenomeni legati al cambiamento climatico e alla conservazione della biodiversità.

Il nuovo allestimento punta a superare l’idea tradizionale del museo come semplice luogo di esposizione. Gli spazi sono stati ripensati per offrire percorsi tematici interattivi e multimediali, capaci di coinvolgere il visitatore in un’esperienza immersiva. Non si tratta solo di guardare, ma di comprendere, riflettere e toccare con mano la complessità e la bellezza del mondo naturale.

Particolare attenzione è riservata ai più piccoli, con laboratori didattici pensati per avvicinare i bambini alla scienza in modo divertente e stimolante. Allo stesso modo, il museo si propone come centro di formazione permanente, con attività destinate alle scuole e incontri con esperti, conferenze e mostre temporanee che arricchiranno l’offerta culturale della città.

In un’epoca in cui il rapporto tra uomo e natura è sempre più fragile, luoghi come il MRSN rivestono un ruolo fondamentale. Oltre a conservare e valorizzare il patrimonio naturale, un museo di scienze naturali promuove la consapevolezza scientifica e contribuisce a diffondere un approccio critico e responsabile nei confronti delle sfide ambientali contemporanee.

Il Museo di Torino, in particolare, rappresenta un punto di riferimento per la divulgazione scientifica in Italia. La sua sede, nell’ex ospedale San Giovanni Battista, è già di per sé un pezzo di storia della città, trasformata negli anni in un polo culturale in grado di unire passato e futuro.

Tra le curiosità legate al museo, spicca la sua collezione di entomologia, considerata una delle più importanti a livello mondiale. Con oltre 15.000 esemplari tipici, rappresenta una risorsa inestimabile per gli studiosi. Inoltre, il museo ospita una vasta biblioteca scientifica, un punto di riferimento per ricercatori e appassionati.

Con la sua riapertura si prepara a tornare protagonista della scena culturale torinese, offrendo nuove mostre e attività che promettono di affascinare visitatori di tutte le età. La sua missione rimane quella di scoprire, interpretare e diffondere la conoscenza del mondo naturale, un obiettivo che oggi, più che mai, appare fondamentale.

Il ritorno del MRSN è una buona notizia non solo per Torino, ma per chiunque creda nell’importanza della cultura scientifica. I visitatori potranno finalmente tornare ad ammirare i “gioielli” del museo negli spazi di via Giolitti/via Accademia Albertina, nel cuore del capoluogo piemontese. Un invito a osservare con occhi nuovi il mondo che ci circonda, a riscoprire la meraviglia della natura e a riflettere sul nostro ruolo all’interno di essa.

Il Museo Regionale di Scienze Naturali non è solo un contenitore di reperti: è un ponte tra passato e futuro, tra sapere scientifico e responsabilità collettiva. Ed è, finalmente, accessibile a tutti.

In conclusione, il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino non è solo un luogo da visitare, ma un’istituzione da vivere e sostenere. Un’opportunità per riscoprire le meraviglie della natura e per riflettere sull’importanza di preservarle per le generazioni future.

Elefante Fritz, mascotte del Museo Regionale di Scienze Naturali a Torino
L’elefante Fritz, mascotte del Museo di Scienze Naturali

Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino (MRSN) venne istituito nel 1978 da parte della Regione Piemonte. La sede scelta era (ed è tutt’ora) l’edificio dell’ex ospedale San Giovanni Battista. Da allora, oltre alla collezione permanente sono state proposte al pubblico diverse mostre.

Giorni/orari di apertura
Aperto al pubblico dal lunedì alle domenica, dalle 10.00 alle 18.00. Chiuso il martedì.

Tariffe, biglietti
Ingresso intero a 5 euro, il ridotto a 3 euro. Biglietteria online o alla cassa (fino ad esaurimento posti). La garanzia all’ingresso si ha solo in caso di acquisto biglietti online.

MRSN
Via Accademia Albertina 15, Torino (entrata museo).
Via Giolitti 36, 10123 Torino (sede istituzionale).
Sito web www.mrsntorino.it
Email Segreteria: museo.mrsn@regione.piemonte.it.
Telefono 011.4326327.

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Dopo una prima comunicazione di riapertura a tappe, inizialmente prevista per il 2019, è giunta ora la notizia ufficiale di un nuovo inizio. Abbiamo anche una data precisa: il 12 gennaio 2024. Dopo oltre dieci anni sarà l’elefante Fritz, mascotte del museo, a far da portavoce. Da Stupinigi si dirigerà verso Torino, in centro, e in piazza Castello informerà cittadini e turisti, attraverso un QR code, sulle ultime novità.

In programma talkshow (dal 12 gennaio al 2 febbraio) e altri interessanti appuntamenti. Alle 18.00 del 12 gennaio 2024 l’inaugurazione con Mariasole Bianco, biologa marina. Giovanni Muciaccia, invece, sarà il protagonista dell’incontro di sabato 13 gennaio, alle 11.00. Luca Beatrice curerà l’iniziativa “Porte aperte alla scienza”, per tre venerdì di seguito, dal 19 gennaio al 2 febbraio.

In molti attendevano la riapertura del museo, data la sua preziosa collezione riconosciuta a livello nazionale.

Quando era in attività, il Museo di Scienze Naturali, veniva distribuito su quattro livelli, dal piano interrato al secondo piano. Per il momento, in base anche ai recenti restauri, vi sarà una parziale riapertura. Alcune aree saranno rese nuovamente accessibili, mentre altre ancora no.

Presto, dunque, torinesi, ricercatori, studenti e turisti potranno ammirare i “gioielli” proposti negli spazi di via Giolitti. Reperti storici (si parla di oltre cinque milioni di pezzi) che ci raccontano la storia dell’uomo, degli animali e dei minerali.

Una bella notizia per tutta la comunità piemontese e il turismo.

2018
Per il suo ripristino sono stati stanziati circa 2,5 milioni di euro. I soldi verranno utilizzati anche per migliorare la conservazione della collezione e agevolare la visita in modo da renderla interessante e facilmente fruibile. Verrà realizzata anche una caffetteria e un punto vendita libri a tema.

Secondo il vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, il 2019 sarà l’anno della tanto attesa riapertura. Un percorso a tappe, con una prima apertura degli uffici già a gennaio, che restituirà ai cittadini, dopo circa sei anni, un museo che manca da troppo tempo.

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