Pagina aggiornata il 10 Giugno, 2020
Quanti piccoli hanno dovuto interrompere il proprio percorso sociale, educativo a causa dell’emergenza Covid-19. Praticamente tutti quelli da zero a tre anni che i genitori avevano iscritto presso gli asili nido di Torino.
Un duro colpo per papà e/o mamma, improvvisamente rimasti senza assistenza e senza la possibilità di contare su parenti e amici per accudire i bimbi. Soprattutto per coloro che han dovuto, in qualche modo, continuare a lavorare, sia fuori che a casa (in smart working, o come si diceva una volta con il telelavoro).
Ora però, che la situazione sembra essere migliorata e le restrizioni diminuite, si apre una nuova opportunità.
I bambini potranno gradualmente prendere confidenza con maestre e strutture educative, in un contesto piacevole e salutare.
Da metà giugno, infatti, su volere del Comune e grazie ad una delibera, i giardini dei nidi (0-3 anni) saranno accessibili agli iscritti nell’anno 2019-2020, fino al 31 luglio 2020.
Un modo per riprendere le attività all’aperto, sfruttando aree verdi interne e cortili dei 45 nidi presenti a Torino. Insieme a genitori o adulti di riferimento, anche per dare un “lieto fine” al percorso di quei piccoli un po’ più grandi, che frequentavano l’ultimo anno dell’asilo nido.
Lo sblocco degli spazi verdi e delle aree di gioco all’aperto, da parte del Governo, ha reso possibile l’attuabilità di questo progetto.
I famigliari si preoccuperanno di garantire le norme di sicurezza in vigore al momento in caso di incontri con altre persone. L’accesso avverrà in seguito ad una prenotazione e a piccoli gruppi. I turni saranno di circa un’ora e potranno essere presenti anche fratelli e sorelle (fino a 14 anni di età). Possono partecipare ad ogni incontro massimo tre nuclei familiari. Gli spazi interni saranno usufruibili solo per il servizio igienico e i fasciatoi per il cambio.
“Un’esperienza educativa di rinascita e di nuova didattica della vicinanza“, ha dichiarato Di Martino, Assessora all’Istruzione, che ha continuato dicendo “Alleggeriremo le famiglie, la cui collaborazione è fondamentale per la realizzazione del progetto, che potranno usufruire di un luogo conosciuto e sicuro per i bambini, ritrovare le educatrici e una dimensione incoraggiante per guardare al futuro“.
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