Pagina aggiornata il 17 Settembre, 2024
Riproporre un articolo come questo, scritto nel 2012, ci riempie di orgoglio. Per i torinesi, e non solo, sapere che importanti aziende sono nate nel capoluogo piemontese, prima di conquistare l’Italia e il mondo intero, non solo regala molte soddisfazioni ma incentiva a migliorare il lavoro, la propria attività, spinge verso nuovi progetti e la realizzazione di ambiziose idee.
Ecco, dunque, alcuni esempi di iniziativa piemontese.
Partiamo dall’ultima realtà nata in Piemonte: Satispay. La geniale idea arriva da tre ragazzi di Cuneo, nel 2013, anno della fondazione. Creano un’App versatile che sostituisce il pagamento tramite carte o contanti in tantissime attività commerciali. Viene inaugurata nel 2015 e piano piano (ma neanche tanto) conquista sempre più esercenti e consumatori. Il punto di forza è l’assenza di commissioni per importi sotto i 10 euro. Salgono a 500.000 gli utenti nel 2018, poi a un milione nel 2020. Nel 2023 viene riconosciuta come “unicorno” con una valutazione sopra il miliardo di euro. Oggi la si trova anche in altri paesi europei.
A Torino, ad esempio, è nata Grom. Il loro motto è “Grom, il gelato come una volta”. L’azienda, che produce e vende gli ormai famosi gelati, è nata a Torino nel maggio 2003, grazie all’idea dell’enologo Guido Martinetti e dell’analista finanziario Federico Grom. Il successo è stato enorme. Il marchio è presente in 34 città italiane, con 45 punti vendita, e in 5 città straniere: New York (3), Parigi (1), Tokyo (4), Osaka (1), Malibu (1).
Grom fa ormai parte di quel straordinario gruppo di successi imprenditoriali, e statali, partiti da Torino (e zone limitrofe) e poi riconosciuti, apprezzati in tutto il mondo.
Ecco l’elenco delle imprese in ordine cronologico.
Pensiamo, per esempio, a
- Utet (Torino, 1791)
- Cirio (Torino, 1856)
- Martini&Rossi (Pessione-Chieri, 1863)
- La Stampa (Torino, 1867)
- Lavazza (Torino, 1895)
- Fiat (Torino, 1899)
- Lancia (Torino, 1906)
- Olivetti (Ivrea, 1908)
- Bertone (Torino, 1912)
- Rai (Torino, 1924)
- Seat Pagine Gialle (1926)
- Pininfarina (Torino, 1930)
- Einaudi (Torino, 1933)
- Urmet (Torino, 1937)
- Tuttosport (Torino, 1945)
- Sip (ora Telecom, 1963)
- Iveco (Torino, 1975)
- MPEG (Moving Picture Experts Group) da cui nasce l’MP3, nei laboratori Cselt di Torino (1988)
- Tim (Torino, 1994)
- Omnitel (Ivrea, 1995)
Senza contare altre realtà piemontesi come Saclà (Asti, 1939), Ferrero (Alba, 1942), Eataly (Alba, 2004), per citarne alcune.
E sicuramente ve ne sono molte altre che ora non vengono in mente.
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Torino, oltre ad essere stata la prima capitale d’Italia, si è dimostrata, e si dimostra tutt’oggi, un autentico motore economico che crea dal nulla prodotti di successo, marchi di prestigio internazionale.
Forse le nuove generazioni hanno un po’ perso quello spirito che ha caratterizzato i nostri padri, i nostri nonni, i quali, di fronte ad una crisi come quella attuale, si sarebbero certamente tirati su le maniche e avrebbero lottato per un’idea, quella giusta, un sogno, si, ma realizzabile.
Credo che la nostra città, a poco a poco, stia perdendo quest’anima imprenditrice. La voglia di fare, di rischiare, di puntare sulla qualità e non sulla quantità (da cui oggi siamo invasi grazie alla globalizzazione).
La crisi dovrebbe rappresentare una grande occasione per rinascere, per cambiare, per ripartire. Non un alibi per avvilirsi, lamentarsi, attendendo dal cielo la soluzione ai nostri problemi.
Per fortuna non tutti si sono arresi e qualche nuova realtà torinese, ogni tanto, salta fuori per guadagnarsi applausi e stima.
In attesa di tempi migliori.. cercansi volontà e coraggio.
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