Pagina aggiornata il 17 Maggio, 2024
In seguito alle polemiche nate nelle ultime settimane in diverse città italiane, con manifestazioni a Roma e a Milano, riprendiamo un articolo di gennaio che descrive la situazione a Torino per quanto riguarda l’assegnazione del Social Housing.
Dopo la pubblicazione dell’articolo (vedi sotto) relativo all’assegnazione di abitazioni (Social Housing) ai cittadini Rom fatti spostare dai campi allestiti in Lungo Stura Lazio, migliaia di lettori hanno dimostrato, attraverso le visite e il noto “mi piace” di Facebook, di apprezzare il tentativo di far luce sulla vicenda.
Oltre ad aver chiarito diversi punti (informazioni distorte da siti internet e giornali online) e smascherato, attraverso dati e fonti ufficiali, la bufala diffusa in rete, ci siamo trovati di fronte a molta confusione manifestata dai cittadini.
Il pensiero comune è che le case popolari siano assegnate più a stranieri che a italiani. Ma è un dato privo di fondamento, scoperto magari su un blog, un sito internet, un gruppo in un social network, un post condiviso… .
Il problema, in realtà, è a monte. Noi italiani siamo un po’ pigri nel reperire le informazioni; ci soffermiamo su un titolone ad effetto, senza leggere poi il testo dell’articolo o verificare l’autenticità del contenuto. E da qui realizziamo un intero film, mettendoci dentro tutto quello che possiamo. Ovviamente il risultato non si può definire un prodotto di qualità.
Per tale motivo, in questa sede, sperando di contribuire in modo corretto alla giusta discussione tra chi è pro e chi è contro, fornendo un’istantanea della realtà, vogliamo indicarvi alcuni semplici dati che meglio descrivono la situazione abitativa a Torino, per quanto riguarda le cosiddette “case popolari”.
Gli ultimi dati, relativi alla nazionalità dei residenti in abitazioni di edilizia sociale, sono del 2012 (quelli del 2013 saranno pubblicati nel corso del 2014).
I numeri ci dicono che
- il 76% dei beneficiari di questo servizio sono italiani.
- Il 19% sono stranieri non comunitari.
- Il 5% sono stranieri comunitari (come ad esempio i romeni, i rom, dato che la Romania è entrata a far parte dell’Unione Europea).
Detto in altre parole, nel 2012 sono state assegnate in totale 489 case:
- 372 a italiani
- 93 a stranieri non comunitari
- 24 a stranieri comunitari
Ecco qui. Veloce e indolore. Tre cifre che, da sole, possono già chiarire i dubbi dei cittadini convinti che l’assegnazione di case a favore di stranieri sia privilegiata rispetto a quella di italiani.
Tre semplici numeri che potevano, già da tempo, soffocare sul nascere diverse leggende metropolitane. Ma questi sono i misteri dell’informazione “made in Italy”.
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