Pagina aggiornata il 15 Febbraio, 2024
Dopo una prima fase di ignoranza generale sul “nuovo Coronavirus” (che poi abbiamo imparato a conoscere meglio, col suo nome specifico, Covid-19), ne è seguita un’altra in cui molti italiani hanno iniziato a sentirsi “esperti” di virologia.
Alcuni termini come “asintomatico”, “curva epidemiologica”, “tampone faringeo” eccetera, sono entrati di prepotenza nel linguaggio comune di tutti i giorni.
Uno di questi, più che altro una sigla, nelle ultime settimane viene particolarmente utilizzato, soprattutto per definire la situazione del contagio e i rischi a livello locale (sia esso cittadino, regionale, che nazionale…).
Parliamo dell’RT, ossia l’Indice di trasmissibilità, relativo ai casi sintomatici (non vengono considerati gli asintomatici). Ma cos’è, cosa significa?
L’RT è una specie di tasso, un fattore che determina la pericolosità e la velocità di espansione di un’epidemia.
Il suo significato sarà più chiaro con qualche esempio.
- RT = 1
vuol dire che ogni persona risultante positiva al virus (con sintomi) riesce a contagiare un’altra persona - RT = 2
ogni positivo contagia mediamente altre due persone - RT = 3
ogni positivo ne contagia altre tre.
Quindi, più è alto e maggiore è il rischio che la malattia (nel nostro caso il Covid-19) si propaghi velocemente.
Ovviamente, la situazione migliore è quando RT = 0, l’unico modo per eliminare del tutto il virus. Per questo è importante il comportamento di ogni cittadino e l’insieme di precauzioni da seguire.
Anche un RT maggiore di “0” potrebbe tuttavia essere positivo, se questo rimanesse sotto l’1. Infatti, per un RT < 1 (ad esempio pari a 0,2 oppure 0,5-0.8) significa che ogni malato infetterà in media meno di una persona. Si tratta di un trend di decrescita del contagio (più veloce verso il valore zero, più lento verso il valore 1).
Le cose si complicano quando inizia a salire e superare il valore “1”. A seconda dei valori registrati in un dato periodo si prospettano differenti scenari, che prevedono diverse misure restrittive.
A partire da ottobre in poi l’RT è aumentato in quasi tutti i paesi europei, dove le stagioni fredde (autunno e inverno) contribuiscono al diffondersi delle influenze.
L’Istituto Superiore della Sanità (ISS) ha individuato alcuni scenari in base a determinate fasce di valori RT:
- Scenario 1 (RT < 1)
- Scenario 2 (RT tra 1 e 1,25)
Sanità a rischio sovraccarico per 2-4 mesi - Scenario 3 (RT tra 1,25 e 1,5)
Sanità a rischio entro 2-3 mesi - Scenario 4 (RT maggiore di 1,5)
Sovraccarico sanitario entro 1 mese, 1 mese e mezzo.
In questi giorni l’Italia ha un RT medio pari a 1,7, quindi già da Scenario 4, ma non è lo stesso per tutte le Regioni. Alcune hanno l’RT superiore a 2 (ad esempio Piemonte e Lombardia), dieci regioni sopra l’1,5.
Ecco perché tutta l’attenzione viene concentrata sull’Indice di trasmissibilità.
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