Pagina aggiornata il 9 Agosto, 2024
C’era una volta lo stadio Comunale, condiviso tra Juventus e Torino. Ogni squadra aveva la sua curva e giocava il derby, in casa o in trasferta, nel medesimo impianto.
Poi arrivarono i mondiali di calcio per Italia 90 e dal 1990 granata e bianconeri si trasferirono al nuovissimo Delle Alpi.
Era però uno stadio troppo grande e dispersivo, con la pista di atletica che allontanava parecchio il pubblico dal campo, senza contare gli elevati costi di manutenzione.
La svolta arrivò nel 2006, con l’organizzazione a Torino delle Olimpiadi Invernali. Con i fondi a disposizione il Comunale fu finalmente ristrutturato, messo a nuovo, e da allora cambiò nome in stadio Olimpico.
Toro e Juve tornarono alla precedente “dimora”, sempre insieme, ma non per molto. La Vecchia Signora aveva infatti intrapreso la realizzazione di un progetto ambizioso, la demolizione e successiva ricostruzione del Delle Alpi, seguendo il modello inglese, con il pubblico vicino al campo, un museo della società e il centro commerciale. Non più solo stadio.
A partire dal 2011 i bianconeri passarono definitivamente allo Juventus Stadium (ex Delle Alpi) e Urbano Cairo si tenne lo stadio Olimpico, che però rimase solo in affitto da parte del Comune.
Durante il Consiglio comunale, di lunedì 6 ottobre 2014, era stato proposto, attraverso una mozione, di concedere l’Olimpico al Torino Football Club, stipulando un contratto pluriennale che riservasse alla società di calcio maggiori responsabilità sulla struttura, come ad esempio i lavori di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria.
In pratica un passaggio di proprietà, esattamente come già accaduto con la Juve. La mozione, inoltre, includeva anche un adeguamento dei costi di “noleggio” stadio nel caso in cui non si raggiungesse un accordo tra le parti: l’Olimpico sarebbe stato affittato per le partite con le stesse tariffe richieste per le manifestazioni sportive o di spettacolo.
La mozione sollevava chiedeva la questione ipoteche sullo stadio ancora valide: si chiedeva al Sindaco e alla Giunta di discutere una soluzione con il Fisco.
Alcuni consiglieri, durante il dibattito che ha preceduto la votazione, avevano sottolineato il fatto che tutto sarebbe dipeso dalle idee e dai progetti della società granata.
Qual era il piano a lungo termine di Urbano Cairo per quanto concerne il Torino?
Altri fecero notare che, come era stato per lo Juventus Stadium con la zona della Continassa, anche nell’area dello stadio Olimpico era necessario un progetto di riqualificazione, soprattutto nell’area ex Combi.
Una volta ottenuto il diritto di utilizzo dello stadio, questo, nell’aprile del 2016, prese il nome di “Grande Torino“.
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