Pagina aggiornata il 8 Ottobre, 2024
Stessa paga di 25 anni fa, compensi fermi dal 1994.
Le elezioni, in Italia, sono praticamente sempre alle porte e insieme ad esse si mette in movimento l’enorme macchina elettorale che non comprende solo gli elettori sfiduciati e i politici versione spot; si deve considerare anche un intero esercito di persone che rende possibile questo diritto-dovere dei cittadini.
Stiamo parlando dei componenti di seggio, ossia il presidente, il segretario e gli scrutatori.
Chi non ha mai lavorato ai seggi, quando va a votare ha come l’impressione che queste persone siano dei “privilegiati”, lavoratori pagati dallo Stato per stare lì, seduti a fare niente.
Ovviamente, come spesso accade, “l’abito non fa il monaco” e le apparenze ingannano.
Infatti, il lavoro dei componenti del seggio è lungo, estenuante, difficile, stressante e fisicamente faticoso.
Il presidente inizia il sabato mattina, mentre gli scrutatori il sabato pomeriggio alle 16. Oltre alla preparazione fisica del seggio, sistemando la mobilia e verificando che tutto sia in regola per permettere la votazione, si passano circa tre ore, ma dipende molto dal numero di consultazioni, a firmare e timbrare in media 1000 (una consultazione, ad esempio le europee), 2000 (due consultazioni, europee più regionali), 3000 schede (europee più regionali più amministrative).
Si passa alla domenica che, con l’Election Day, inizia alle 07 del mattino; il che vuol dire sveglia verso le 05.30 circa.
Da quel momento in poi scrutatori, segretario e presidente, dovranno accogliere quasi un migliaio di persone, stando attenti che tutto vada per il verso giusto e questo non è facile. Si rischia grosso anche solo perdendo una matita, una scheda elettorale, scrivendo male un numero sui verbali, trascrivendo sulla riga errata i dati dell’elettore.
Non solo.
C’è sempre l’elettore che alza la voce perché ce l’ha con i dipendenti pubblici, con il Governo, con i partiti, credendo che quei poveri, spesso disoccupati, servitori dello Stato, siano i responsabili del suo disgusto.
C’è sempre l’elettore che vuole votare ma non con la matita, che strappa la scheda in pubblico, che ci disegna sopra immagini vietate o ci scrive parolacce che alla fine leggeranno solo i componenti del seggio.
C’è sempre l’elettore che fa suonare il cellulare mentre è in cabina elettorale, quando gli è stato detto che non si può portare con sé l’apparecchio mentre si vota.
Insomma, i casi sono infiniti e son tutti da risolvere e mettere a verbale, facendo sempre quadrare i conti. Se qualcosa va male… la responsabilità è solo del seggio, anzi, del presidente di seggio.
Immaginate tutto questo per 16 ore consecutive, con una pausa pranzo di un’oretta, chiusi in una stanza, tutto il giorno in piedi o seduti a scrivere codici e numeri di documenti.
Immaginate poi che dopo queste 16 ore, alle 23 di sera (!), il seggio verrà chiuso agli elettori, sì, ma scrutatori, segretario e presidente, con la lucidità che si può avere dopo una giornata del genere, devono verificare tutte le schede elettorali, cercando di cogliere anche il minimo segnetto a matita in un angolo di un foglio colorato grande come un lenzuolo. Non solo. Si deve litigare con i rappresentanti di lista che, ovviamente, interpretano i voti in modo meno oggettivo. Se la discussione va avanti si deve mettere tutto a verbale.
Una volta visionati i voti, si devono compilare mega tabelle con intrecciamento di nomi dovuti alle preferenze e tenere conto dei voti disgiunti. In pratica, è come risolvere un Sudoku di livello elevato.
Fatte le due, le tre di notte (a volte anche l’alba, perché non puoi uscire se i conti non tornano), si va a dormire per poi riprendere (chi fa due elezioni, ad esempio politiche più regionali) il lunedì pomeriggio alle 14, con la verifica delle altre centinaia di schede elettorali della seconda consultazione. Si ricomincia. E finita questa, in alcuni Comuni, si deve passare alla terza votazione, ad esempio le amministrative.
Una volta chiuso tutto, lunedì sera, gli scrutatori e il segretario vanno a casa, mentre il presidente si deve caricare in auto (la benzina non viene rimborsata) tutte le schede (centinaia) con i registri, i documenti e il materiale da riconsegnare, e dirigersi verso il centro raccolta che, in grandi città, si trova sempre dall’altra parte rispetto a dove si trova il proprio seggio (è matematico).
Arrivati lì, mica consegni e te ne vai.. scherzi? Così semplice? No, ti fai una coda di due o tre ore, trascinando a terra tutto il tuo materiale da consegnare.
Alla fine il presidente arriva a casa sfinito, la sera tardi, sapendo che per i giorni successivi, le settimane, i mesi, qualcuno potrebbe chiamarlo perché nei registri e nei verbali manca, magari, una virgola.
Bene. Ora vediamo i guadagni da “nababbi”, prendendo come esempio due consultazioni (due schede elettorali, tipo europee più regionali)
Calcoliamo il totale ore
Mettendo 3 ore il sabato, 16 +3/4 ore la domenica, altre 3/4 ore il lunedì (aggiungendo per il presidente altre 5 ore tra sabato mattina e lunedì sera), abbiamo
Scrutatori, segretario: 26/27 ore
Presidente: 31/32 ore
Compensi per le elezioni, il referendum
- Elezioni amministrative (comunali, regionali)
Presidenti di Seggio: 150 euro (1 scheda)
Scrutatori, Segretari: 120 euro (1 scheda) - Elezioni politiche
Presidenti di Seggio: 187 euro (2 schede)
Scrutatori, Segretari: 145 euro (2 schede) - Referendum
Presidenti di Seggio: 130 euro (una scheda)
Scrutatori, Segretari: 104 euro (una scheda) - Elezioni europee
Presidenti di Seggio: 120 euro (1 scheda)
Scrutatori, Segretari: 96 euro (1 scheda) - Elezioni politiche+regionali/amministrative
Presidenti di Seggio: 224 euro (3 schede)
Scrutatori, Segretari: 170 euro (3 schede) - Compensi europee + regionali
Scrutatori, segretario: 121 euro (4,4 euro all’ora)
Presidente: 157 euro (4,9 euro all’ora)
NOTA BENE
Gli onorari sono gli stessi di 25 anni fa, stabiliti nel 1994 (presidente: 321 mila lire, scrutatore 240 mila lire, ossia, rispettivamente, 160 e 120 euro).
Ne vale la pena? Dal rapporto paga oraria e stress, non molto. Tuttavia, vista la disoccupazione, lo Stato sa bene che troverà sempre qualcuno disposto a lavorare per i seggi.
Poi qualcuno dirà che lavorare per i seggi è un dovere, un privilegio e che non lo si fa per denaro. Certo, in uno Stato che funziona, dove vi sono reali servizi per il cittadino, viene anche voglia di lavorare per il bene comune. Ma in Italia….
Potrebbe interessarti: Iscrizione presidente di seggio e scrutatori, compensi.
- Enzo
Sì credo che il presidente di seggio debba percepire almeno 300 euro per la responsabilità e per il lavoro, senza considerare le elezioni comunali che sono veramente una guerra. - Stefania
Da quando hanno accorpato le sezioni e quindi raddoppiato gli elettori di ciascuna, il lavoro è davvero tanto! Nonostante le basse affluenze io come presidente non sono mai riuscita nemmeno a guardare in faccia gli elettori dal ritmo frenetico che si teneva nella rotazione tra 4 cabine, l’attenzione alle matite che corrispondano alla cabina, doppio timbro sulla tessera elettorale e declamazione del nome del votante con contestuale restituzione di questa e del documento d’identità… uff, son stanca solo a scriverlo! - Mario F.
Bisogna aumentare il compenso. Proposta possibile: Scrutatori, segretario euro 195.00 ciascuno, Presidente euro 320.00.
Ho fatto lo scrutatore qualche mese fa, per la prima volta nella mia vita. E sottoscrivo tutto quello che ha scritto l’autore di questo bell’articolo.
In particolare, ho notato anche io la totale assurdità di affidare un lavoro _così_ delicato e così error-prone come quello dello scrutinio, alle stesse persone che si sono occupate dell’accoglienza degli elettori (mi piace chiamarla così), che vengono quindi da una giornata di (diciamolo) duro lavoro. Dalle 7 alle 23. Ben più di una giornata!
E ho capito e ho visto con i miei occhi che alcuni voti vanno semplicemente persi. O, meglio, redirottati, non messi nella casella giusta.
Due, secondo la mia analisi, i motivi più frequenti:
1. La crocetta è stata fatta con un segnetto a matita troppo leggero, e lo scrutatore non lo vede.
E qua però, a ben vedere, la colpa non è solo dello scrutatore, ma anche, anzi soprattutto, delle matite. Ma come è possibile che siano fornite delle matite di così scarsa qualità, con della grafite dura che non scrive?? Per fare una bella crocetta che si veda, l’unico modo è quello di fare più segni, avanti e indietro. Ma attenzione: non calcare troppo perché sennò alla fine rischi che te la invalidano XD
2. I voti disgiunti. Soprattutto quando le due crocette sono agli antipodi della scheda elettorale. Immaginatevi la scena: lo scrutatore apre la scheda, grande come una ca**o di cartina geografica degli Stati Uniti d’America (e anche questo è un altro punto della serie “lo Stato non ti aiuta”), vede la prima crocetta, poniamo a sud est (continuo con la metafora della cartina), e chiude la scheda, non accorgendosi della seconda crocetta a nord ovest. E qui torniamo al punto uno, perché magari non se ne accorge perché il segnetto a matita era troppo leggero.
Ero veramente allibito, non ci volevo credere, ma stante le cose come sono, le elezioni sono praticamente una truffa.
Possiamo segnalare queste criticità a qualcuno di competenza? Qualche idea?
Grazie,
Alberto