Pagina aggiornata il 6 Giugno, 2024
Guido Martina è nato a Carmagnola, in provincia di Torino, il 9 febbraio 1906 ed è considerato il più grande sceneggiatore Disney in Italia. Ha donato, al mondo dei fumetti, anni di passione, emozioni e sogni indelebili nel tempo e nella memoria.
Da “L’inferno di Topolino” a “Paperino e la botte di Diogene“, da “Topolino e il cobra bianco” a “Paperiade” (disegni di Luciano Bottaro), da “Paperino e l’oro di Reno, ovvero l’anello dei nani lunghi” (Pier Luigi De Vita) a “Paperopoli liberata” (Giovan Battista Carpi), e tante altre storie ancora.
Di seguito riportiamo un riassunto della storia raccontata da Simone Pavesi nel 2006. Un’interessante lettura per rivivere e ricordare la vita di un grande “torinese di Carmagnola”.
In passato, proposi (scrive Pavesi, n.d.r.) di intitolare una sezione della biblioteca di Carmagnola al professor Guido Martina. Tuttavia, il sindaco non rispose alla lettera. All’epoca ero un giovane di tredici anni con la passione dei fumetti, in particolare quelli della Disney.
Un episodio scelto per introdurre l’omaggio personale al grande sceneggiatore, nato a Carmagnola (in provincia di Torino) cent’anni fa.
Martina è celebre soprattutto per le sue storie, alcune delle quali sono diventate degli “evergreen”, come “L’inferno di Topolino“, la più conosciuta all’estero. Storie che contengono numerosi riferimenti a eventi storici, opere letterarie e pensieri di antichi filosofi, come dimostra “Paperino e la botte di Diogene“.
Veniva chiamato “Il Professore”, anche se aveva insegnato per poco tempo. Prima di “Topolino”, con cui iniziò a lavorare nel 1938, visse a Parigi, dove fece il regista e lo sceneggiatore di documentari.
Per la Disney tradusse le avventure di Barks. Probabilmente fu lui a coniare il termine “Bassotti”, tutt’ora utilizzato. Diede origine a diversi nomi italiani dei personaggi statunitensi, che ci hanno accompagnato per decenni: Archimede Pitagorico e Paperon de’ Paperoni (Uncle Scrooge McDuck, negli USA).
Nel frattempo collaborava anche nella rubrica radiofonica “Rivistina”, nell’allora RAI, la EIAR (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche).
Il suo primo titolo per la Disney fu “Topolino e il cobra bianco“. Era il 16 ottobre del 1948, pubblicazione sul numero 713 di “Topolino giornale”; la storia è poi continuata fino al primo numero di “Topolino” (aprile 1949).
Dei disegni si occupava Angelo Bioletto. Dai due nacque la parodia Disney dell’opera di Dante Alighieri: “L’inferno di Topolino”, un autentico capolavoro.
Ecco alcuni versi:
Comparve poi la dolce Biancaneve,
(CANTO XIV)
Che fè un materno cenno di carezza
Di quei rottami sull’ammasso greve.
E tosto con un grido d’allegrezza
Dal legno si sdoppiarono i ragazzi
Rinati da quel cenno di salvezza.
“Se in vita per amore dei sollazzi,
Così la buona fata prese a dire-
Con grave danno siete stati pazzi,
Da questo luogo vi farò fuggire
A patto che giurate a capo chino
D’esser buoni e studiosi in avvenire!”
Tra queste parole già si nota la maestria di Guido Martina che unisce poesia e umorismo. Dalle sue storie si riconosce subito il suo stile: le marachelle dei personaggi, situazioni comiche e surreali, critica al sistema scolastico, ritmo cinematografico e satira sociale.
Nei primi anni di carriera presso Mondadori, Martina fu l’unico sceneggiatore Disney italiano e curò varie rubriche come “Le confidenze di Gambadilegno” e “Io so quasi tutto“, con Pippo che rispondeva alle domande dei lettori.
Guido Martina si occupò anche di altre realtà fumettistiche, come “Pecos Bill” e “Oklahoma”. Tuttavia, il suo legame artistico principale rimase quello con “Topolino”, per cui scrisse più di mille storie. Vinse anche il premio Bancarellino (nel 1957).
Tra le sue opere più celebri troviamo:
- “Paperino e la scuola degli enigmi” (1959) con i disegni di Giulio Chierchini;
- “Il doppio mistero di Slim Magretto e la casa degli svedesi”, un divertente giallo del 1967;
- “Paperinik e il diabolico vendicatore”, nel ’69 con con Elisa Penna (nasceva così la doppia vita segreta di Paperino). Dalla sua penna nacquero eroi come Paperinika, Topolino Kid e Pippo Sei-Colpi;
- un po’ di Antico Egitto in “Storia e gloria della dinastia dei paperi”, raccontata in otto puntate.
Martina è stato il più grande sceneggiatore Disney in Italia, lasciando un’impronta indelebile nel mondo dei fumetti. Era sposato con Renata Rizzo, autrice anch’ella di storie Disney (36 in tutto).
Se volete approfondire l’argomento, potete trovare online l’intera biografia realizzata da Simone Pavesi (© 2006), che ha gentilmente concesso all’Eco di Torino la possibilità di rivivere e ricordare la vita di un grande “torinese di Carmagnola”.
Un ringraziamento lo volgiamo anche al sito internet www.lucianobottaro.it, ricca fonte di storie e personaggi di carta, dove troverete, di Pavesi, “Un tributo a Guida Martina“.
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