Pagina aggiornata il 12 Aprile, 2021
Recensione numero trentanove per il settimanale appuntamento con la lettura da noi consigliata, attraverso la rubrica “Eco del Libro“.
Provate a stare al buio, un buio fitto e umido sotto la terra per giorni, settimane, mesi… anni! Pensate che in quella situazione qualcuno vi dica “Se non mangio tutto arrivano i Cariolanti”.
Inizia così il romanzo noir scritto da Sacha Naspini, giovane scrittore maremmano, la cui voce narrante è quella del suo protagonista, Bastiano. Racconta la sua vita, dai 9 ai 52 anni, una sorta di andata e ritorno agli inferi, visto che il primo e l’ultimo capitolo condividono la stessa ambientazione: una buca scavata nel terreno, nel folto del bosco.
Sottoterra Bastiano c’è andato a 5 anni, assieme alla madre e al padre disertore nella Grande Guerra che si nasconde per fuggire al plotone d’esecuzione.
Una fuga dalla violenza che però produrrà violenza. I cariolanti, sorta di “uomini neri” dei quali sono pieni i racconti d’infanzia nel caso di Bastiano, sono in due, un uomo e una donna, che rapiscono bambini caricandoli sulla loro carriola.
Questi mostri che fanno paura al protagonista diventano il cognome scelto dalla stessa famiglia, quando si tratterà di uscire dalla clandestinità. Forse la famiglia Cariolanti sceglie questo cognome per una sorta di esorcismo o per accettare di essere definitivamente passati tra le persone cattive, tra quelli di cui aver paura.
Nel racconto leggiamo la trasformazione di Bastiano che prova già in quei primi anni dell’infanzia cos’è la fame. Il mondo violento si impossessa del protagonista attraverso episodi raccapriccianti. Rischierà di venire ucciso e ucciderà, per amore o per ignoranza, verrà accusato di un delitto mai commesso, finirà in prigione e per salvarsi va in guerra, poi cade prigioniero in un campo di concentramento. Continuerà a uccidere, odiare ma anche ad aver paura e la sua personale Odissea lo riporterà lì dove è partito: la buca nel bosco.
C’è sola una amica molto fedele: la Fame. Mangia per non essere mangiato. Non c’è morale in Bastiano solo il bisogno e la rabbia distruttrice. Quello che lo rende accattivante è la sua voglia di raccontarsi.
Alla fine della lettura quindi Bastiano non ci appare cattivo, è in eterno equilibrio sulla sua cariola! Riflettendoci bene è il gioco che Naspini ha prodotto creando un personaggio istintivo, impulsivo, feroce con la volontà di non dare mai nulla per scontato anche perché un racconto per essere un bel racconto può anche contenere un crudo e amaro finale.
(Dario De Vecchis)
Rubrica: Eco del Libro
I Cariolanti di Sacha Naspini (Elliot)
Pagine: 158
Prezzo: 16 euro