Pagina aggiornata il 5 Febbraio, 2024
Accedi alla piattaforma Netflix, che trasmette film e telefilm tramite internet, scegli la serie tv “Diagnosis” e guardi il primo episodio. Dopo un po’ ti sembra di assistere ad una puntata di Dr. House, tra malattie rare impossibili da capire e diagnosi che nessun dottore riesce a fornire.
Invece no. Si tratta di una storia vera, di un caso medico irrisolto negli Stati Uniti, ma andato a buon fine in Italia, a Torino, presso l’ospedale Regina Margherita.
Tutto inizia con una studentessa di Cuneo, Marta Busso, laureanda in medicina nel capoluogo piemontese, attirata da un articolo del New York Times. Una rubrica che racconta casi medici per i quali non sembra esserci soluzione.
Nell’episodio “Lavoro da detective” si parla di Angel, una ragazza americana di 23 anni, alle prese con forti dolori muscolari che spesso le impediscono ogni movimento. Si è affidata a molti dottori, anche famosi, ma nessuno ha saputo dirle che malattia aveva e, di conseguenza, consigliarle una cura adeguata.
Qui entra in gioco Marta, che nel frattempo stava terminando la sua tesi con il dottor Marco Spada, Direttore di Pediatria e del Centro Regionale per le malattie metaboliche ereditarie presso l’ospedale Regina Margherita. La giovane decide di inviare al New York Times la sua ipotesi diagnostico-differenziale che potrebbe dare una risposta al calvario di Angel.
Il quotidiano statunitense apprezza molto la diagnosi della Busso. Ad Angel viene quindi proposto di recarsi a Torino per effettuare alcuni esami specifici, in modo da poter individuare la malattia. La ragazza, che soffre tremendamente da circa dieci anni, ovviamente accetta. Si riaccende la speranza. Angel, tra l’altro, si stupisce che in Italia non si debba pagare per questo tipo di ricoveri con relativi accertamenti, abituata alla sanità degli USA, dove paghi tutto, dalle visite alle cure, al punto da doverti indebitare pesantemente.
Il dottor Spada e il suo collaboratore, il dottor Francesco Porta, seguono il caso e alla fine riescono a scoprire la malattia di Angel: la CPT2, difetto di carnitina-palitolil tranferasi di tipo II. Un nome difficile da ricordare e da pronunciare, ma di una patologia facilmente curabile.
Angel e il suo compagno non riescono a crederci. La fine di una lunga sofferenza e l’inizio di una vita normale. Tutto questo grazie ad una giovane ragazza cuneese, dall’altra parte del mondo. Angel si chiede “Se Marta quel giorno non avesse letto l’articolo del New York Times…“.
La storia è stata ripresa da Netflix, passo dopo passo, dagli Stati Uniti a Torino e ritorno. Un bel biglietto da visita per la nostra città e le sue eccellenze sanitarie!
Leggi anche Storie di Torino.