Pagina aggiornata il 28 Giugno, 2024
Domenica prossima, 23 febbraio, Renoir se ne torna a Parigi, salutando così il capoluogo piemontese dopo quattro mesi di successi. I visitatori hanno risposto bene, soprattutto nell’ultimo fine settimana, con l’orario prolungato fino alle 22.30.
Da questa esposizione si possono cogliere due importanti aspetti, uno un po’ negativo e l’altro decisamente positivo.
Il primo è che, vuoi la pigrizia, vuoi il rimandare a domani quello che puoi fare oggi, la mostra alla Gam, nonostante sia aperta da ottobre, è stata presa “prepotentemente” d’assalto negli ultimi dieci giorni. Il secondo è che l’arte e la cultura hanno vinto, non c’è che dire. C’è la crisi economica ma la bellezza sembra ancora trovare il suo spazio. I cittadini, i turisti, hanno sete di opere artistiche, di quadri famosi, di sculture storiche.
Il secondo aspetto dovrebbe fa riflettere chi di dovere, coloro i quali hanno il compito di decidere in quali settori si debbano riversare più o meno investimenti. L’Italia è ricca di cultura e la cultura vende in tutto il mondo. Destinare risorse all’arte non significa sprecare denaro, ma essere consapevoli che ogni euro investito tornerà indietro raddoppiato, triplicato. Gli stranieri hanno voglia d’Italia, la desiderano, la pretendono; ma ci si deve organizzare un attimino, creare le condizioni per rendere il loro soggiorno indimenticabile e alimentare la miglior pubblicità esistente: il passaparola!
L’esempio della Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino con i capolavori di Renoir sono solo un esempio. Anche se si tratta di quadri francesi, provenienti dai musei di Parigi, il risultato non cambia perché in fatto di proposte artistiche il nostro Paese non teme alcun rivale.
Alla Gam, come detto prima, il maggior afflusso di persone è avvenuto (e sta avvenendo) negli ultimi giorni della mostra. E questo fine settimana si sono registrate lunghe code dalla biglietteria al marciapiede e lungo corso Galileo Ferraris fino in corso Vittorio Emanuele II.
Attese di almeno due, tre ore. Momenti di tensione tra i visitatori in fila, soprattutto quando vedevano passare avanti le comitive organizzate, i passeggeri di un autobus turistico appena giunto; ma qui c’era poco da arrabbiarsi. Le persone che “saltavano” la coda avevano giustamente prenotato; erano stati previdenti. E per evitare disordini, nei pressi della biglietteria, erano presenti tre o quattro vigili urbani.
D’altro canto, un museo come la Gam avrebbe dovuto prevedere una situazione del genere e creare le condizioni per una visita piacevole. Infatti, all’interno, era estremamente difficile riuscire ad avvicinarsi alle opere di Renoir; la ressa era impressionante. Troppa gente fuori e troppa gente dentro. L’errore di valutazione è avvenuto sia da parte dei visitatori che dagli organizzatori.
Buona l’idea di prolungare l’orario fino alle 22.30. Dopo il fine settimana appena terminato, le visite serali potranno essere effettuate anche giovedì 20 e venerdì 21 febbraio.
Domenica 23 febbraio, invece, sarà l’ultimo giorno di apertura.
Consiglio finale: prenotate se potete e cercate di recarvi alla mostra in orari meno affollati, come la mattina o verso l’ora di pranzo.
Vedi anche: Renoir, da Parigi a Torino fino al 23 febbraio, oppure Mostra Renoir, orario straordinario ultima settimana.