I vestiti rappresentano, forse più di altri oggetti, il continuo cambiamento che coinvolge le nostre vite. Dalla stagione invernale a quella estiva, passando giornate a riempire, svuotare, riporre, scatoloni contenenti capi di abbigliamento. Maglioni per i mesi freddi e canottiere (o canotte) per i periodi più caldi.
Tutto questo tram tram finché, guardando un pantalone, ci accorgiamo che non lo indossiamo più da tempo. Vuoi la moda che passa, vuoi i gusti che cambiano, ma vuoi anche una modifica della taglia.
Quindi, che farne? Lo bruciamo? Lo distruggiamo in mille pezzi con le forbici? Lo buttiamo nella spazzatura, nell’indifferenziata?
Accidenti, no! Forse a noi non sta più bene ma, se è ancora in buone condizioni, potrebbe servire a qualcun’altro.
Vi sono diversi modi a Torino per non sprecare questa opportunità. Vediamone alcuni:
Donare i vestiti in parrocchia
Se abitate vicino ad una chiesa potreste chiedere al prete se per caso raccoglie capi di abbigliamento per la gente più povera, che magari non può permettersi un vestito “nuovo”. Spesso vengono anche organizzate giornate per la raccolta di vestiti e altro, un invito rivolto ai cittadini del quartiere.
Donarli alla associazioni di volontariato
Vi sono tantissime associazioni che intervengono socialmente sul territorio. Alcune si occupano anche della raccolta vestiti usati, che poi distribuiranno a persone del territorio, oppure nei paesi più poveri dell’Africa, del Sud America o dell’Asia.
Qualsiasi associazione che si occupa di persone meno fortunate avrà sicuramente piacere a ricevere materiale (in buono stato) da poter donare. Prova a cercare quelle più vicine a te, facendo una ricerca online.
Raccolta vestiti a Torino (bidoni, cassonetti bianchi)
La terza via potrebbe essere quella di usufruire dei comodi contenitori rettangolari bianchi presenti in città, in diversi quartieri. Ve ne sono circa 1.500. È una torretta di metallo alta circa due metri, con due botole da utilizzare per il passaggio dei vestiti da fuori a dentro. Una consegna anonima e veloce, di un bene a noi non più necessario.
Oppure si possono portare direttamente presso gli ecocentri Amiat (ce ne sono sette a Torino).
Che fine fanno i vestiti nei contenitori bianchi?
Vengono presi in consegna dalla Cooperativa Sociale Lavoro e Solidarietà che, a sua volta, fornisce un lavoro a persone disagiate, occupandosi dei vestiti donati dai torinesi, in questo modo:
- il 45-50% pulito e sanificato è venduto come vestiario d’occasione all’estero;
- il 20% (per lo più cotone), non utilizzabile, viene adoperato come stracci da pulizia per l’industria;
- il 15% (lana) viene scomposto per realizzare filo;
- il 10% che rimane è usato per produrre isolanti e insonorizzanti per l’industria edile e automobilistica;
- il 5-10% è formato da scarti che vengo gettati in discarica.
(Le percentuali sono indicative poiché risalgono a un po’ di tempo fa)
In pratica i capi d’abbigliamento non vengono donati a chi ne ha bisogno come molti pensano. In compenso servono per far lavorare persone che altrimenti vivrebbero per la strada senza la sicurezza di un pasto, un luogo dove dormire.
Ri-Scarpa: La cooperativa si occupa anche di recuperare le tue scarpe usate con “RI-SCARPA”.
Sono tutte iniziative che mirano alla tutela dell’ambiente (il riciclo e il riuso compensano il ricorso a risorse per produrre nuovi prodotti), al contenimento dei costi (meno rifiuti, minore spesa per smaltimento in discarica o termovalorizzatore) e alla creazione di lavoro (il personale che rende riutilizzabili i vestiti e le scarpe).
Informazioni cooperativa, contatti
Cooperativa Sociale “Lavoro e Solidarietà”
via V. Lancia 4, Verolengo (Torino)
Telefono 011.9180121
Email info@cooperativals.it
Online su www.cooperativals.it.
Potrebbe interessarti: Raccolta differenziata a Torino. Un’utile guida, oppure le sedi degli Ecocentri a Torino.
Importante: consegnare, in ogni caso, vestiti puliti e sani. Non scuciti e/o sporchi.